San Bartolomeo era uno dei 12 apostoli di Gesù. Quello che si conosce di lui è legato alla tradizione, che lo vuole originario di Cana in Galilea, e successivamente come missionario in varie regioni del medio-oriente, tra cui la Mesopotamia. Sempre secondo la tradizione si tramanda che sia morto scorticato vivo della pelle, secondo alcune fonti da parte del re dei Medi nella regione della Siria, mentre altre fonti parlano dell’Azerbaijan.
Nel 264 le reliquie del santo giunsero a Lipari, quando era vescovo Sant’Agatone, fino a quando vennero parzialmente disperse dagli arabi nel IX secolo; nel 410 le spoglie vennero portate a Maypherkat che, a causa del gran numero di reliquie che il vescovo Maruta vi radunò, venne chiamata Martiropoli. Nel 507 l’Imperatore Anastasio I le portò a Darae, in Mesopotamia. Nel 546 ricomparvero a Lipari e nell’838 a Benevento, dove il deposito delle reliquie del santo fu sempre conservato con devota e gelosa vigilanza anche in situazioni di grande pericolo, come quando l’imperatore Ottone II di Sassonia, nel 983, pretese la consegna delle sacre reliquie. In quell’occasione gli fu consegnato il corpo di san Paolino, vescovo di Nola. Accortosi dell’imbroglio l’imperatore cinse la città d’assedio, ma non riuscendo a espugnarla fece ritorno a Roma, dove peraltro fece edificare una basilica dedicata a San Bartolomeo sull’Isola Tiberina (da Wikipedia).
San Bartolomeo è fra i santi più venerati in Italia. Lo dimostrano le numerose chiese, oratori e cappelle diffuse in tutto il territorio nazionale. Infatti, oltre a essere il patrono dell’Arcidiocesi di Benevento, Arcidiocesi di Campobasso-Boiano, Diocesi di Patti, Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, è patrono di ben 94 comuni italiani, oltre che di Altenburg (Germania), Francoforte sul Meno (Germania), Geraardsbergen (Belgio), Maastricht (Paesi Bassi). In Emilia Romagna e Toscana, le zone più vicine a noi, è patrono delle seguenti località: Borgo Tossignano (BO), Busseto (PR), Capannoli, Lorenzana e San Giuliano Terme (PI), Casalgrande e Casina (RE), Cutigliano (PT), Fiumalbo, Formigine e Pavullo nel Frignano (MO), Marciaso e Posterla (MS), Sillano (LU).
Inoltre, è invocato dai fedeli per proteggersi da diverse malattie cutanee come Herpes labiale e erisipela, pellagra ecc., ed è protettore di diverse attività di artigiani che operano con coltelli e arnesi da taglio: Macellai – Cuoiai – Calzolai – Fabbricanti di guanti – Legatori di libri – Pellicciai – Sarti – Conciatori.
SAN BARTOLOMEO PORTATO A SPALLA SUGLI APPENNINI
Molte sono le feste, sagre e fiere che si svolgono nel mese di agosto in occasione della sua ricorrenza che cade il giorno 24.
Fra le tradizioni più singolari legate al suo culto, vi è la solenne processione che si svolge ogni due anni, in cui la sua statua viene trasportata a spalle sull’appennino tosco-emiliano fino al Passo di Romecchio. Il corteo parte dal Rifugio La Foce nella Valle di Soraggio (Sillano – LU), sale fino al Monte Ravaianda e poi prosegue via crinale fino al Passo di Romecchio, dove negli anni 1990-1991 fu costruita una cappella dedicata a San Bartolomeo. Lì viene recitata la santa messa e poi, dopo il pranzo di condivisione fra i fedeli, il santo viene riportato di nuovo a valle.
E’ una cerimonia molto suggestiva che attira molti fedeli da tutta la zona. L’ultima processione si è svolta ad agosto 2019, la precedente nel 2017.
IL CAMMINO DI SAN BARTOLOMEO
A lui è dedicato il percorso trekking “CAMMINO DI SAN BARTOLOMEO”, che unisce i luoghi legati al culto del santo fra Emilia e Toscana. Si percorre in 4-5 giorni ed è adatto anche a famiglie con bambini, e permette di toccare con mano le bellezze naturalistiche e le emergenze storiche e religiose delle alte valli dello Scoltenna, della Lima, del Reno e dell’Ombrone, attraversando i comuni di Fiumalbo, Abetone, Cutigliano, San Marcello, Piteglio e Pistoia.
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ESCURSIONE AL PASSO DI ROMECCHIO E ALLA CAPPELLA DI SAN BARTOLOMEO
Nell’attesa della prossima processione di San Bartolomeo, possiamo fare una bella escursione fino al Passo di Romecchio. Le possibilità sono diverse.
PERCORSO 1 – Dal Rifugio la Foce al Passo di Romecchio.
E’ il classico percorso seguito dalla processione.
Dalla località di Metello (Sillano – LU) si raggiunge a piedi il Rifugio La Foce (mt. 1606) per strada forestale (previa autorizzazione del gestore si può percorrere anche in auto), poi si seguono i cartelli CAI n. 72/A3 fino al crinale alla Focerella (mt. 1756). Si prosegue quindi sul crinale seguendo il segnavia n. 00 (Sentiero Italia) fino al Monte Ravaianda (mt. 1768) e poi al Passo di Romecchio (mt. 1685). Poco oltre il Passo si trova la cappella di San Bartolomeo (percorso giallo sulla mappa).
Rientro dallo stesso percorso. In alternativa, dal Passo di Romecchio si può seguire il sentiero n. 74, che scende verso la Valle di Soraggio fino a incrociare il sentiero n. 72 che risale verso il Rifugio La Foce (percorso rosa sulla mappa).
PERCORSO 2 – Dalla diga di Presa Alta (Ligonchio) al Passo di Romecchio
Dal centro di Ligonchio (RE) proseguire in auto verso il Passo di Pradarena e raggiungere la diga di Presa Alta imboccando la strada che sale sulla sinistra poco oltre la chiesetta di San Rocco. La strada è stretta, prestare attenzione. Dopo qualche chilometro si arriva alla diga di Presa Alta e si parcheggia nei pressi di una tettoia in legno con tavolo per picnic (mt. 1250 circa).
Poco oltre, sulla destra si stacca un sentiero contrassegnato dal segnavia n. 633. Proseguire fino ad un primo bivio e deviare a sinistra seguendo lo stesso segnavia n. 633/SSP (Sentiero Spallanzani). Il sentiero è abbastanza piacevole, tutto immerso nel bosco, poi si fa un po’ ripido fino ad un altro bivio. Teniamo sempre la sinistra, il sentiero 633/SSP ora è di nuovo piacevole. Le mappe indicano il piccolo Lago del Capriolo, in realtà una torbiera con vegetazione palustre che normalmente è asciutta. Proseguire fino al Passo di Romecchio a quota 1685 mt. e raggiungere la cappella di San Bartolomeo (percorso giallo sulla mappa).
Il rientro può avvenire dallo stesso percorso, oppure si può proseguire sullo splendido sentiero di crinale con vista sulla catena del Monte Cusna e delle Alpi Apuane. In questo caso occorre seguire il sentiero 00 fino a Le Porraie (mt. 1778) e al bivio prendere a destra il sentiero 639A.
Da questo punto in poi si devono sempre seguire i segnavia n. 639 e ignorare i segnavia 639VAR e 633A. Si scende di quota fino ad incontrare altri bivi, fino a ritrovare il sentiero n. 633 che scende a sinistra verso la Presa Alta (percorso ad anello).
Il percorso è un po’ lungo ma ne vale la pena.
PERCORSO 3 – Dal Passo di Lama Lite al Passo di Romecchio.
Il Passo di Lama Lite si può raggiungere facilmente dalla strada forestale che si imbocca a piedi dal parcheggio nei pressi del ponte sul torrente Lama. Da Civago seguire in auto le indicazioni per Case Cattalini – Rifugio Battisti, seguire la strada forestale per circa 10 km, lasciare l’auto nel parcheggio prima del ponte sul torrente. Una sbarra impedisce il passaggio agli automezzi.
Dal Passo di Lama Lite (mt. 1781)si raggiunge per strada forestale il Rifugio Bargetana (mt. 1725), poi si seguono i segnavia del sentiero n. 633/SSP che sale a mezza costa fino al Passo Focerella (mt. 1756). Le alternative sono due: 1) dal Passo Focerella si può proseguire via crinale sul sentiero 00 fino al Passo di Romecchio e San Bartolomeo; 2) poco prima del Passo Focerella, a quota 1711 il sentiero 633/SSP prosegue sulla destra a quota leggermente più bassa fino al Passo di Romecchio (percorso giallo sulla mappa).
Si rientra dallo stesso percorso dell’andata. In alternativa, dalla cappella di San Bartolomeo si può seguire il sentiero di crinale 00 fino alla Sella di Monte Prado e da lì scendere al Lago Bargetana e al Passo di Lama Lite. Il panorama a 360 gradi è spettacolare (percorso rosa sulla mappa).