Basso o alto che sia, ogni monte ha il suo fascino. E il Monte Torricella, anche se dal lato escursionistico non presenta particolari attrattive, è sicuramente affascinante dal punto di vista geologico, rappresentando uno spettacolare esempio di flysch, roccia formata da una regolare alternanza di strati calcarei e strati marnosi.
Imponente e maestoso, e apparentemente inaccessibile, con la sua parete a strapiombo obliqua, ben visibile dalla strada della Val d’Asta, è invece una vetta facilmente raggiungibile, sia per la sua altezza di soli 1262 mt. slm, che per il sentiero, sconosciuto ai più, ma non ai locali, non segnalato, ma ben segnato sulla mappa dell’alto appennino reggiano. Il Monte Torricella può essere considerato uno dei luoghi meno frequentati della Val d’Asta.
Questo itinerario, facile e adatto a tutti, è percorribile in tutte le stagioni dell’anno, ma è sconsigliabile con il ghiaccio.
Accesso da Villa Minozzo: seguire le indicazioni per Ligonchio, ma dopo poche centinaia di metri svoltare a sinistra per Santonio – Coriano – Monteorsaro. Superati gli abitati di Coriano e Ca’ di Fontana, poco prima di un tornante parcheggiare l’auto alle coordinate 44,3227°N – 10,435°E.
Accesso da Febbio: proseguire verso Monteorsaro, oltrepassare il paese e ignorare la strada che sale a sinistra verso il Rifugio Monteorsaro (indicazioni), proseguendo diritto verso Coriano. Subito dopo un tornante qualche centinaio di metri prima di Ca’ di Fontana, parcheggiare l’auto alle coordinate 44,3227°N – 10,435°E.
Lunghezza percorso: km. 1,130
Tempo di percorrenza: 30 min. in salita, 20 min. in discesa.
Dislivello: mt. 175.
Difficoltà: facile.
Nei pressi del parcheggio, prendere lo stradello in discesa. Dopo circa 80 metri c’è un piccolo guado e il percorso inizia a salire. Ignorare il sentiero a destra che si incontra dopo altri 80 metri.
A 200 metri dalla partenza, alle coordinate 44,3212°N – 10,4351°E, c’è un altro incrocio ma noi proseguiamo diritto sul percorso principale, dove una freccia in legno indica “Monteorsaro”. Ora il sentiero si fa più ripido. Dopo altri 100 metri (300 m. dalla partenza) proseguire sulla destra a un altro bivio. Tutto si svolge in bosco di faggi.
Alle coordinate 44,3192°N – 10,436°E, il sentiero si biforca ancora. I due stradelli si incrociano poco più avanti, ma quello a destra è meno difficoltoso. Quindi prendiamo a destra, e dopo poche decine di metri curviamo a sinistra, proseguendo fino a incrociare l’altro sentiero.
Ancora altri 2 incroci, e a entrambi proseguiamo a sinistra. Continuiamo fino alle coordinate 44,3171°N – 10,4365°E, dove il sentiero si divide in tre. Ora siamo a 300 metri dalla vetta.
Prendiamo a sinistra, dove troveremo dei segnavia blu, prima su un sasso, poi su un albero, poi su alcuni paletti.
Ora dobbiamo prestare attenzione: dopo 160 metri (coordinate 44,3173°N – 10,4385°E, a 140 m. dalla vetta), troveremo dei paletti che salgono verso sinistra e il sentiero che invece scende diritto. Ignoriamo il sentiero e prendiamo la debole traccia a sinistra che sale fra gli alberi. Il percorso è agevole e lo seguiamo per 120 metri, finché non ci troveremo davanti al cocuzzolo del Monte Torricella. Qui dobbiamo salire a vista, ci sono delle tracce che portano in cima, ma sono solo 20 metri. Una croce in legno ci indica la vetta.
Se gli alberi non avessero conquistato la montagna, dal Monte Torricella si godrebbe un bellissimo panorama a 360 gradi. Invece, nonostante la vetta spoglia e brulla, si vedono bene il Monte Cimone, Monte Cisa e Monte Prampa, mentre la catena del Monte Cusna è coperta dagli alberi. Dal lato opposto, fra i rami si intravvedono la Pietra di Bismantova e la pianura.
Se volete mangiare un panino in santa pace, questo è il luogo ideale…
Rosa Palumbo