Nel mese di Maggio, nei tre giorni antecedenti la festa dell’Ascensione, si svolgevano le Rogazioni. E’ questo un rito molto antico, una processione volta ad ottenere la fertilità della terra.
Come è stato in tutta la nostra montagna, anche a Gazzano si sono tenute le Rogazioni. L’antico rito è così stato ripetuto fino al 2015; in questi ultimi anni si sono infatti le Rogazioni si sono via via abbreviate con un continuo impoverirsi di partecipanti grazie alla costanza di don Giuseppe e alla perseveranza di alcuni anziani fedeli del paese.
La processione ogni giorno percorreva un itinerario preciso, costeggiando strade e sentieri in mezzo ai campi, sostando davanti ad una Croce addobbata con fiori e ceri: venivano recitate preghiere rituali , tratte dalle Litanie dei Santi in cui si chiedeva al Signore di preservare la terra e i campi dalla peste, dalla fame, dalla guerra, dalle tempeste, dai fulmini, in modo da ottenere frutti e sostentamento e poterlo così conservare.
A peste , fame et bello libera nos Domine
At fulgure et tempestato libera nos Domine
Ut fructus terrae dare et conservare diversi Te rogamus, exaudi nos Domine
Nei tempi passati tutti coltivavano la terra e per tutti la terra era Madre e sostegno. I tempi oggi sono cambiati: molti hanno abbandonato la campagna per rincorrere il mito del lavoro più facile e meno faticoso, con il risultato che i nostri paesi sono ormai vuoti e gli abitanti rimasti sono sempre più anziani, i campi e i prati sono incolti e il rapporto con la Madre terra è venuto a cessare e insieme anche queste antiche liturgie hanno perso il loro antico valore.
Io ne ho un ricordo bellissimo fatto di lunghe processioni, con tanti bambini e tanti adulti che cantavano le litanie dei Santi in latino; durante la processione, ad ogni sosta, si aggiungeva sempre più gente e si arrivava insieme in luoghi solitari dove esisteva una casa ed una stalla abitati ed animati da uomini, donne, bambini ed animali.
Quest’anno a Gazzano, le rogazioni non saranno celebrate, e probabilmente, sarà l’inizio della fine di quest antichi rituali.