“Arctium Lappa” o nel nostro dialetto “tacadur”
La bardana viene anche chiamata Lappa o lappola. Noi la chiamiamo “tacadur ” per i suoi fiori, capolini tipicamente uncinati, che quando sono secchi, si impigliato nei velli delle pecore, nei peli degli animali e nei vestiti dell’uomo.
Da bambina , infatti, mi divertivo insieme alle mie coetanee, a lanciarli per farli aderire ai vestiti e a volte ci colpivamo anche sulle braccia e gambe nude, e non era piacevole, ma soprattutto nei capelli, che poi, per districarli erano dolori….
Questa proprietà di attaccarsi agevola il trasporto dei semi, anche a notevoli distanze.
È una pianta erbacea biennale o perenne, vigorosa e spontanea, soprattutto in pianura, ma anche in collina e montagna. Cresce lungo le strade, sulle macerie, nei terreni incolti.
Ha folti crespi e foglie molto ampie, che spuntano rapidamente in primavera ma soprattutto in estate, con steli floreali con capolini uncinati, tendenti al colore rosato.
La bardana è una pianta di notevole interesse per le proprietà terapeutiche ed anche cosmetiche.
Le foglie si raccolgono a primavera, prima della fioritura, seccandole all’ombra e si conservano in vasi di vetro.
Le radici si estirpano nell’autunno del primo anno o alla primavera successiva. Si conservano in sacchi di tela o carta, dopo averle lavate e seccante all’aria.
Si usa come depurativo del sangue, aiuta nelle forme reumatiche, è un tonico per le pelli impure contro l’acne ed è una buona lozione per rinforzare i capelli.
A proposito di capelli
Bollire 50 gr. di radici in 250 gr. di acqua e 250 gr. di aceto per 15 minuti a fuoco lento. Filtrare, spremere e aggiungere 10 gr. di peperoncino ed usare per frizioni alla sera prima di caricarsi.