“Gigante addormentato o bianco destriero par esser quel monte ai confini del cielo”. Così il poeta Emo Boni descrive il Cusna nella sua poesia “Quel monte”, e così appare agli occhi degli escursionisti e dei gitanti della domenica, da qualsiasi parte lo si guardi. Maestoso visto dal basso, arcigno e inaccessibile se guardato dal Sasso del Morto, il Gigante è una meta ambita in tutte le stagioni dai frequentatori della montagna. Diversi sono i sentieri di accesso. Ecco per voi una breve descrizione.
Dal rifugio Peschiera Zamboni occorre seguire il sentiero Cai n. 609 e poi il 617, abbastanza ripido, che dopo un bel tratto nel bosco aggira il Monte Contessa per ricongiungersi al sentiero 619 (proveniente anch’esso da Peschiera Zamboni, ma più lungo) che porta in vetta.
Dal rifugio Monte Orsaro si può decidere di seguire i sentieri n. 623A-623-625, oppure i n. 609-619. Il primo percorso segue per un bel tratto la strada forestale per poi infilarsi nel bosco, ed uscire allo scoperto poco prima dell’incrocio con il sentiero per i Prati di Sara. Il secondo invece, passa per il Ricovero Rio Grande, guada il torrente omonimo e giunge in vetta incrociando il sentiero n. 617 proveniente da Peschiera Zamboni.
Se entrate nel piccolo rifugio di Rio Grande, rimarrete sorpresi dall’enorme rana dipinta su una parete. Se poi alzate gli occhi verso il soffitto e lo illuminate con una torcia, potreste vedere la famigliola di ghiri che scorrazza sulle travi. Entrambi i percorsi offrono degli scenari da fiaba in autunno, con la natura che cambia colore e regala emozioni indimenticabili. In ogni caso potete fare il giro ad anello.
Dal Passone le alternative sono due: il sentiero di crinale n. 607, panoramico e di ampio respiro a quota 2000 metri e oltre (tocca le cime Monte La Piella mt. 2077, e Sasso del Morto mt. 2076), con vista a 360°, oppure il n. 623 per la Costa delle Veline, che nei pressi del laghetto di Cusna si inerpica fino in cima.
Da dove arrivare al Passone decidetelo voi.
Dal Lago di Presa Alta (Ligonchio), è necessario seguire per un breve tratto la strada forestale che porta ai rifugi Battisti e Bargetana, poi deviare a sinistra per il ripido sentiero 627. Al lago di Cusna incrocia il sentiero della Costa delle Veline. Proseguire in salita verso la vetta.
Da Casalino (Ligonchio), seguire il sentiero 625 per i Prati di Sara. Rimarrete estasiati dalla vista del Gigante che si specchia nel piccolo lago del Caricatore! Qui potete decidere di proseguire il sentiero 625 fino in vetta o deviare il percorso con il 635A che si ricongiunge con il n. 623 e propone due alternative: la prima devia a sinistra verso il rifugio Monte Orsaro, ma dopo poche centinaia di metri prosegue a destra fino in cima riprendendo il sentiero n. 625; la seconda alternativa, più lunga e ripida, segue a destra il n. 623 fino al lago di Cusna e da lì in cima.
Se invece siete troppo pigri per affrontare ardue salite, niente paura! L’alternativa esiste.
Raggiungete Febbio e lasciate l’auto a Rescadore, dove c’è un grande parcheggio. Poi recatevi al ristorante-pizzeria La Contessa, fate il biglietto della seggiovia e salite fino al crinale con le due seggiovie Mardonda e Fortino. Giunti sul crinale potete rilassarvi con un buon caffè sul terrazzo panoramico del rifugio Il Crinale, dopodiché proseguite fino al Monte Cusna aggirando la vetta. Il dislivello si fa sentire solo nell’ultimo tratto.
Potete anche salire in seggiovia e scendere a piedi. Se invece salite sul crinale a piedi, potete tranquillamente scendere con la seggiovia senza fare il biglietto. La seggiovia e il rifugio Il Crinale al momento sono aperti solo nel weekend, mentre dal 18 luglio l’apertura è giornaliera fino al 31 agosto. Nel mese di settembre riapriranno solo nel weekend.
Allora, cosa aspettate? Zaino in spalla e buon Cusna a tutti!