Un cimitero della nostra vallata, a poca distanza da Gazzano, mi ha colpito per un particolare scolpito su un pilastro in pietra dell’entrata.
Si tratta del cimitero di…. lascio a voi indovinare, se siete degli osservatori lo capirete subito.
La scultura rappresenta il fascio Littorio, un po’ rovinata dalle intemperie, ma perfettamente riconoscibile.
Le origini dei “fasces lictori” risalgono agli Etruschi e i Romani li avrebbero introdotti nell’antica Roma, facendo precedere i re, dai littori ( uomini addetti a questo compito) che recavano sulle spalle un fascio di bastoni di legno, legati con strisce di cuoio intorno ad una scure.
In seguito divennero simbolo di potere e assunsero la forma di fascio cilindrico, formato da verghe di betulla bianca, legate da nastri di cuoio (f asces in latino).
Vennero poi ripresi come simbolo nell’araldica da movimenti e ideologie politiche nel ventesimo secolo, come il fascismo.
Durante il ventennio del governo fascista, molte costruzioni pubbliche ed opere d’arte, si ispirarono allo stile romano, senza però far mancare il fascio Littorio su muri, colonne ecc…
Questo simbolo è arrivato ai giorni nostri, quasi intatto , scolpito sulla colonna del piccolo cimitero , ai piedi del Cusna! Ormai avrete capito che si tratta del cimitero di Febbio.