Caro amico della Val d’Asta io questa sera ti parlo del Prugnolo, e il Prugnolo vale tutta l’attenzione possibile, ma partiamo dall’inizio. Ho trovato una donna di Po un paese vicino a Fivizzano che ama andare per funghi, e trova anche i Prugnoli; questo mi ha riportato a quando ero giovane e nei nostri boschi si raccoglieva di tutto.
Il Prugnolo era il primo raccolto del sottobosco e da poco si era sciolto la neve, andare per funghi era una liberazione, un assaggio di libertà dal freddo e dal disagio della neve, era anche una fonte di guadagno, i Prugnoli trovati si portavano all’osteria “dalla Rosa” la quale alla Domenica li rivendeva ai suoi commensali che arrivavano dalla bassa, così eravamo tutti soddisfatti e si poteva alleggerire anche il conto della spesa, perché devi sapere che di lire ne giravano veramente poche e tutti o quasi facevano gli acquisti facendo segnare l’importo di spesa pagando poi appena era possibile.
Anche questo nel mio girovagare me lo ero dimenticato e solo grazie a una donnetta minuta che mi ricorda molto mia nonna Lavinia, morta molto vecchia o così mi sembrava, mi ha fatto ricordare questi particolari, e associato ai primi Prugnoli mi viene da ricordare la tradizione delle uova colorate per Pasqua, uova quasi sempre colorate di rosso, e trovare l’uovo più duro era la soddisfazione di chi lo possedeva.
Adriano