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Gita sul Monte Penna

Gita sul Monte Penna

Il Gigante da lassù
Il Gigante da lassù

Sono le sei.. sembra autunno… forse non è la giornata giusta per salire sul Penna….invece poco dopo, qualche squarcio di sereno cancella il mio pessimismo, il cielo si colora pian piano e il sole comincia a scaldare.
Ci ritroviamo in Pian del Monte e tra i volti conosciuti se ne intravede qualcuno nuovo, questo fa piacere, chi impara a conoscere la nostra montagna, la conserva nel cuore e quando torna, porta un amico nuovo per fargliela conoscere.
Si parte senza fretta, la compagnia ha rappresentanti di tutte le età, è come una grande famiglia…si chiacchiera, si scherza e man mano che si sale ci si ferma incantati ad ammirare i paesaggi.
L’erba dei prati , le siepi ed i cespugli , le piccole radure assolate con i sassi sgretolati dalle intemperie si alternano nel percorso, poi ad un tratto, si entra in un tunnel verde, la vegetazione è più fitta e camminando su un tappeto di foglie secche ci si immerge nella magia dei boschi.
Qui l’aria è più fresca ed il sole filtra timido tra le cime dei faggi creando giochi di luce e movimenti di ombre che fanno pensare alle creature dei boschi…fate elfi e folletti sembrano li intorno, nascosti, ad osservarci incuriositi.
Al margine opposto del bosco ci aspetta un tratto di sentiero impervio che però, annuncia che siamo vicini alla meta… saliamo e il Penna, come la donna che ami, riesce sempre a sorprenderti piacevolmente ; la cima è un grande palco d’onore dal quale ammirare lo spettacolo del nostro Appennino ; guardi giù e sembra di essere un uccello in volo, alzi la testa e tutto intorno c’è il profilo conosciuto dei nostri monti e lo sguardo può arrivare fino laggiù, lontano, alla grande pianura.

Nel bosco verso il Penna
Nel bosco verso il Penna

Il Gigante qui davanti a noi, sovrasta un mare verde che sembra sommergere le case e le borgate sparse nel territorio, quasi come se la natura volesse riprendersi ciò che un tempo gli apparteneva…e forse ci riuscirà.
Resteremmo ancora ma scendiamo attratti dai profumi della grigliata preparata dai nostri compagni…è mezzogiorno passato e l’appetito certo non manca.
Si mangia e si beve in compagnia ; tra le risa ed i giochi dei bimbi, le chiacchiere e le canzoni cantate insieme accompagnati dal suono di una chitarra, la vita sembra lontana e il tempo trascorre piacevolmente, soltanto troppo in fretta…dobbiamo rientrare.
Scendiamo portando nella mente i paesaggi visti e nell’animo le emozioni di una bella giornata ; ci voltiamo ogni tanto con un pò di nostalgia a guardare la cima, forse proprio come fecero alla loro partenza per tornare a casa, i Partigiani russi rifugiati lassù durante la Resistenza.
Eccoci tornati in Pian del Monte… sistemiamo mestamente gli zaini nei bagagliai delle auto e ci salutiamo con la promessa di ritrovarci presto per un’altra giornata come questa e credo che sarà così.

Toni

Il borgo e la chiesa da lassù
Il borgo e la chiesa da lassù
Il Penna da sotto
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