L’Arnica Montana della famiglia delle asteracee, è un’erbacea perenne. Si trova in prati e
pascoli di montagna (da 800 a oltre 2000 metri); è presente sulle Alpi e sugli Appennini, difficilmente si trova più a sud dell’Emilia. Il suo fusto è alto circa 40 cm., nasce da una rosetta basale di foglie ovate, con nervature evidenti e leggermente pelose e porta due foglie opposte e presenta, nel periodo cha va tra luglio e agosto, un capolino di colore giallo-arancione simile a quello della calendula.
Nota fin dall’antichità come pianta vulneraria, calmante, analgesica e revulsiva di questa si usano foglie, radici e fiori fatti essiccare. In genere si raccolgono i soli fiori.
Per le contusioni e distorsioni si macerano o si fa un decotto con i fiori essiccati; una tintura per decongestionare infiammazioni e punture di insetti. Per i traumi si fa un cataplasma di fiori e foglie pestate.
In passato le foglie essiccate venivano utilizzate come tabacco da naso o da pipa.
Il suo forte odore è sgradito al bestiame e risulta velenosa a forti dosi o per uso interno.
Non si deve utilizzare su ferite sanguinanti, né deve essere posta vicino agli occhi, bocca o organi genitali.