L’erba Acetosa (Rumex Acetosa), è perenne spontanea e infestante, molto vigorosa, rustica e frugale , con foglie ampie, con apparato radicale ingrossato. Formano dei cespi folti e alti 30/40 centimetri. I fiori, bianchi o rosati, sono riuniti in infiorescenze a pannocchia, erette e alte fino a 80 centimetri.
È comune anche qui da noi, nei prati e nei pascoli, sia in pianura che in montagna. Volgarmente viene chiamata “erba puta“o “erba brusca” per il sapore asprigno delle foglie. Quante volte, quando ero bambina, andavo al pascolo con mia nonna e se chiedevo da bere e, nelle vicinanze, non c’era l’ acqua, la nonna mi raccoglieva le foglie di “erba puta” e me le faceva masticare. Il sapore un po’ acetato sembrava che togliesse la sete.
Bei ricordi e bei tempi…
Ancora oggi come allora, vengono mescolate ad insalata verde, sedano bianco e ravanelli.
Ottimo rimedio contro le punture di api o vespe: si pestano alcune foglie fresche e si applicano sulla puntura, dopo aver estratto il pungiglione.
Come cura rinfrescante primaverile: si mette un cucchiaio di foglie in 250 grammi di acqua calda, dopo 10 minuti si filtra e se ne beve una tazzina a digiuno al mattino e una alla sera prima di caricarsi, aggiungendo un cucchiaino di miele.
Non è indicata per chi soffre di calcoli renali, perché contiene acido ossalico.