E’ una pianta leguminosa, molto diffusa spontaneamente in tutta Europa, Africa e Asia. E’ costituita da un arbusto dotato di foglie e filamenti rampicanti, con fiori di colore rosso porpora e viola, solitari o riuniti in piccoli grappoli.
La veccia viene usata dagli agricoltori come foraggio per le bestie, ma anche come pianta da sovescio (pratica per migliorare la fertilità del terreno) grazie alla capacità delle sue radici di fissare l’azoto dell’atmosfera in una forma utile alle piante, e per ridurre le erbe infestanti.
Adatta ad ogni ambiente anche se predilige un clima non troppo freddo e non umido.
E’ molto resistente alla siccità, riesce ad attecchire in terreni calcarei e aridi.
La Veccia sativa è una pianta edibile, se ne consumanno le foglie e i fiori, crudi o cotti. Il suo pregio è di essere ricca di proteine e di avere un gusto gradevole, il suo sapore ricorda quello dei piselli.
Durante le celebrazioni del giovedì e del venerdì santo abbelliva l’altare adibito a sepolcro, con la veccia posta in vasi e lasciata germogliare e crescere per circa 40 giorni al buio n elle cantine. Il risultato era una pianta con filamenti penduli e di colore biancastro, una pianta mesta, ma carica di vita a indicare che la morte di Gesù non è fine a se stessa, ma funzione della resurrezione.