Sulla carrozzabile Case Balocchi-Monte Orsaro, a 1500 mt da Case Balocchi, lambito dal rio omonimo troviamo il borgo di Riparotonda. Questo borgo il cui nome senz’altro deriva dalla sua posizione geografica (Riva Rotonda), non ha molti riscontri di interesse essendo stato anche devastato dal terremoto del 1920. Ci risulta da un carteggio del XVii sec. che era il paese più popolato di Asta avento 35 famiglie con 160 abitanti. “Asta aveva allora in totale 115 famiglie con 556 abitanti.” E’ nella prima metà del Settecento che venne infeudata ai Cimicelli, poi ai Greco fino alla soppressione dei feudi. Risultavano allora 71 abili al servizio militare in tutta Asta, di questi 19 li aveva Riparotonda. Forse dei soldati ve ne erano di più, ma tanti dalla valle partivano per sbarcar lunario. Le leggi di allora erano dure per chi partiva senza permesso e stava via più di una stagione, perchè gli veniva sequestrato il campicello. A queste leggi non erano soggetti i pastori; ma tanti si accodavano a loro fino alla Toscana, poi si dirigevano alle saline di Volterra o all’Elba per far scassi per le viti. Era certo che se si riusciva, si portava in qua anche un po’di sale poichè quassù si pagava “salato” ed era tesserato 8Kg. all’anno a testa.
Torniamo ora al nostro Riparotonda. Era prevalentemente un borgo dedito allapastorizia; qualcuno ancora oggi esiste. Come tutti i paesi addossati all’Alpe si coltivava segale e grano marzuolo; giunsero anche le patate dalla vicina Toscana. Si falciava erba in tutte le praterie fin su a Vallestrina. Arrivavano in pese quelle “Bercie” tutte fasciate di frasche poichè essendo il fieno molto fine sia per i sobbalzi che per gli sterpi che le sfregavano durante il tragitto, si poteva arrivare a casa con metà fieno. Vi è infatti un tratturo che partendo dal paese va su fino alla “via maremmana”, dando così servizio a tutte le praterie di interesse del paese.
Del vecchio borgo c’è ben poco a parlarci del passato. A nord-est del borgo v’era un portico e una scalinata in granito (ora rimaneggiati) di epoca medioevale. Un po’ più in alto della stessa epoca è un basso porticato sostenuto da colonna e travi in legno e copertura a lastre. Nel centro è una casa a pianta quadrata. In arenaria il portale e il terrazzo di buona fattura ma in degrado. All’interno una scalinata in arenaria con un bel semicerchio che ci porta al piano superiore. Una bella “madonnina col bambino” è ancora ben visibile nel sottotetto.
Non è Riparotonda paese senza estro. Si è lavorata la pietra, il legno ed anche si fondeva il bronzo per realizzare campane.
Tratto dal testo “Alla scoperta di una valle, Val d’Asta”
di Giglio Fioroni e Olimpia Fioravanti