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Renato Luciano Fornaciari “Slim” e la Resistenza in montagna

Renato Luciano Fornaciari “Slim” e la Resistenza in montagna

L’appennino reggiano è pieno di lapidi, monumenti, edicole, che ricordano caduti ed eventi legati alla Resistenza, uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per gli ideali di libertà che li accomunava. Noi li vediamo tutti i giorni, ma ormai non ci facciamo più caso. Silenziosi testimoni delle atrocità commesse dagli uomini, aspettano un fiore, un ricordo, una preghiera.
Febbio, chiesa di San Lorenzo. Un’edicola sotto un albero è lì da tempo a ricordare un uomo, uno dei tanti sacrifici che hanno caratterizzato la nostra penisola durante la guerra di liberazione.
Avviciniamoci e leggiamo: “RENATO LUCIANO FORNACIARI PATRIOTA “SLIM” – Reggio 5 aprile 1925 – Febbio 31 luglio 1944”.
Ma chi era “Slim”? Cosa faceva? Da dove veniva?

 

Renato Luciano Fornaciari “Slim” (Fonte: Resistenza Mappe)Renato Luciano Fornaciari “Slim”
(Fonte: Resistenza Mappe)

 

Renato Luciano Fornaciari nacque a Reggio Emilia il 5 aprile 1925 (alcune fonti riportano il 4 aprile).
Giovane studente, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 prese parte alla guerra di liberazione nelle file della Resistenza emiliana arruolandosi il 22 giugno 1944 nella 26ma Brigata Garibaldi. Durante il rastrellamento che, nell’estate del 1944, investì la Repubblica di Montefiorino, “Slim” (questo il suo nome di battaglia), si offrì di raggiungere, per rifornirla di munizioni, una formazione partigiana rimasta isolata. Catturato dai nazifascisti, “Slim” fu seviziato e passato per le armi il 31 luglio 1944. Con il suo nome fu poi chiamata la 26ma Brigata Garibaldi. Fu decorato di Medaglia d’Argento al Valore Militare alla Memoria. L’edicola in sua memoria sorge nel luogo dove fu ritrovato il suo cadavere.

 

Febbio, chiesa di San Lorenzo. L’edicola in memoria di Renato Luciano Fornaciari “Slim” (Foto di Rosa Palumbo)Febbio, chiesa di San Lorenzo. L’edicola in memoria di Renato Luciano Fornaciari “Slim” (Foto di Rosa Palumbo)

Quali furono gli eventi che portarono alla sua cattura?
Facciamo un passo indietro, precisamente fino alla notte del 19 maggio 1944, quando gli eserciti alleati effettuarono il primo aviolancio di armi, materiali, viveri e abbigliamento a favore dei Partigiani accampati presso il centro di addestramento della vicina Lama Golese (la Magulesa).

La settimana successiva, il 24 maggio, venne attaccato da parte dei partigiani il presidio fascista di Villa Minozzo, ma non riuscendo a sopraffare il nemico furono costretti a ripiegare. Il giorno seguente, i fascisti insieme ai rinforzi tedeschi, tentarono di raggiungere la Val d’Asta, ma furono fermati al Ponte della Governara subendo gravi perdite.

 

Ponte della Governara (Fonte: Resistenza Mappe)Ponte della Governara
(Fonte: Resistenza Mappe)

 

Successivamente, il 9 giugno tentarono inutilmente di riprendere il controllo del presidio di Villa Minozzo e, dal 17 giugno, anche il territorio di Villa Minozzo divenne parte della “Repubblica Partigiana di Montefiorino”, dove si concentrarono circa 5000 partigiani, in maggioranza giovani che si sottrassero al bando di leva decretato dalla Repubblica Sociale Italiana fascista .
Ben presto però scattarono i pesanti rastrellamenti noti come “Operazione Wallenstein”, che interessarono prima l’area a est della Cisa (30 giugno-7 luglio), poi quella a ovest (18-29 luglio), quindi la zona modenese (30 luglio-3 agosto), ponendo brutalmente fine all’esperienza della zona libera della Repubblica di Montefiorino (1 agosto).

 

Abitazione a Villa Minozzo distrutta dai bombardamenti nazi-fascisti.Villa Minozzo in fiamme
(Fonte: Istoreco)

“O tu che peregrino vai per l’erto colle
Sosta su quest’umile sasso
Piega il ginocchio e riverente lo sguardo volgi
Qui un sacrificio avvenne,
Qui un giovane eroe immolò la sua vita
E sacre rese queste pietre del suo sangue intrise
Dal barbaro alemanno fu colpita la carne
Non il suo spirito che eterno aleggierà per queste valli
E quando scenderà dolce la sera
Su questi monti udrai l’eco
Di quei giorni tempestosi
Nei quali il nostro popolo
Per la sua libertà sacrificava i figli migliori”.

(Dalla lapide dedicata a “Slim”)

 

Febbio, chiesa di San Lorenzo. L’edicola in memoria di Renato Luciano Fornaciari “Slim” (Foto di Rosa Palumbo)Febbio, chiesa di San Lorenzo. L’edicola in memoria di Renato Luciano Fornaciari “Slim” (Foto di Rosa Palumbo)

APPROFONDIMENTI:
LA REPUBBLICA PARTIGIANA DI MONTEFIORINO
https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_partigiana_di_Montefiorino

RESISTENZA MAPPE
http://resistenzamappe.it/

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