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I sogni non fanno rumore

I sogni non fanno rumore

Meglio attaccare che difendere, nella realtà e nei sogni, anche perché “I sogni non fanno rumore” ma fanno bene a chi li utilizza per vivere meglio. Alla sua prima opera, Roberta Dieci scende in campo con un romanzo che è un evolvere continuo di vicende e di emozioni in grado di tenere i lettori in preda ad una sorta di “ansia” positiva.
Quell’ eccitazione che regalano i libri di cui si vuole conoscere la fine ma non li si vorrebbe abbandonare mai.

Prima di riuscire ad annoiare, tra partite di calcetto, caffè all’università e citazioni letterarie, l’autrice conduce la 23enne Giulia, i suoi amori e i suoi amici in un contesto inaspettato che permette alla giovane protagonista, di svelarsi meno prevedibile di quanto un lettore mal pensante potesse pensare.
Giulia, una ragazza come altre, con la passione per il pallone e per l’allenatore, un cliché, diventa una donna capace di affrontare l’imprevedibile con la saggezza di avere la consapevolezza di aver bisogno di ascoltare. Sé stessa, sì, ma anche le parole della sua professoressa.

Se la storia non è banale, non lo è nemmeno l’ambientazione che questa autrice, calciatrice e amante del latino e dello shopping compulsivo, sceglie. Gran parte del romanzo è ambientato in un luogo non luogo, il treno, un luogo che non sta mai fermo come la mente di chi legge e segue le vicende di Giulia.
Il viaggio in treno è un viaggio anche nel tempo, altro che il celebre “La ragazza del treno”, la vera ragazza del treno è questa giovane sportiva che si allena in campo ma soprattutto nella vita.

 

Marta Abbà

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